Ormai è sicuro, il Real Madrid Castilla, la seconda squadra delle Merengues allenata da Zinedine Zidane, resterà ancora un anno in Segunda B (equivalente della nostra Lega Pro) dove era retrocesso alla fine della scorsa stagione. Alla fine del campionato manca una sola giornata e il quarto posto, utile per approdare ai play off, dista ormai cinque punti. Un fallimento si direbbe, in un’annata in cui non sono mancate le polemiche. Prima per i deludenti risultati di inizio campionato, poi quelle relative all’allenatore che era stato anche sospeso per un periodo a causa di alcuni problemi burocratici riguardanti il patentino tecnico.

Ma in Spagna il colpevole numero uno di questo fallimento è per tutti Martin Ødegaard, il giovane talento norvegese approdato al Real lo scorso gennaio. Il suo acquisto aveva fatto molto rumore, gli spagnoli se lo erano aggiudicato battendo la concorrenza di tutte le altre big d’Europa, pagando una cifra pari a circa 4 milioni di euro. La sua presentazione al Bernabeu è stata trasmessa in diretta nazionale in Norvegia e fin da subito ci si chiedeva quando sarebbero arrivate le sue prime giocate in prima squadra. Ma stiamo pur sempre parlando di un sedicenne, Ancelotti è stato quasi costretto a farlo allenare con i “grandi”, nel week end però veniva puntualmente aggregato al Real Madrid B.

Anche in questo caso diciamo che Zidane non è che abbia avuto molta scelta, dall’alto era pressante l’imperativo per schierarlo. Il 25 gennaio dopo una clamorosa rimonta il Castilla era primo in classifica, ribaltando completamente il trend di inizio stagione che l’aveva visto esordire con tre sconfitte consecutive. Da allora è però iniziato inesorabile il declino: in 15 partite sono arrivate solo tre vittorie, ben sei le sconfitte e altrettanti i pareggi. Il primo posto occupato dall’Huesca si è allontanato fino agli attuali 13 punti di distacco. Ancora più disastrosi i numeri di Ødegaard, in tre mesi e mezzo ha giocato 10 partite riuscendo a segnare un solo gol, collezionando 5 sconfitte, 4 pareggi e una sola vittoria.

Come se non bastasse sono iniziati i mugugni nello spogliatoio di Zidane. I suoi compagni hanno sempre gradito poco che il ragazzino prodigio passasse tutta la settimana con Cristiano Ronaldo e compagni, salvo poi giocare con loro nel fine settimana. Così come ha fatto storcere al naso il suo stipendio, con il suo ingaggio di oltre un milione di euro al anno fa concorrenza anche ad alcuni uomini della prima squadra: guadagna più di Jesé e quasi quanto Isco, per dire. Archiviato il fallimento di questa ragione il ragazzino dovrà dimostrare di avere numeri da campione e spalle larghe se vorrà diventare una stella, l’inizio madridista non è stato dei più incoraggianti.

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ultimo aggiornamento: 13-05-2015


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